L’esame del campo visivo computerizzato serve per valutare se esistano sia alterazioni di sensibilità retinica sia alterazioni a carico del nervo ottico. L’esame è svolto un occhio alla volta (al paziente sarà quindi occluso prima l’occhio sinistro e poi l’occhio destro). La durata dell’esame è di circa 15 minuti per occhio.
Come si svolge l’esame del campo visivo computerizzato?
Si appoggia il mento e la fronte allo strumento, l’occhio non esaminato viene occluso. Si fissa una mira centrale e si preme un pulsante ogni volta che si vede uno stimolo luminoso, anche se di tenue intensità, nello spazio davanti a sé. E’ importante non cercare gli stimoli luminosi spostando lo sguardo. L’attendibilità dell’esame è ridotta se si preme il pulsante senza che ci sia lo stimolo, si danno risposte differenti nella stessa area, o si perde spesso la fissazione.
Ogni quanto effettuare l’esame del campo visivo
Secondo le Linee Guida della Società Europea per il Glaucoma (EGS), sono necessari almeno due esami per identificare lo stato di partenza del campo visivo, ed altri 3 esami ogni 2 anni; per identificare la progressione del danno è necessaria la conferma in uno o due campi visivi successivi (European Glaucoma Society, Terminologia e Linee Guida per il Glaucoma, 3° Edizione, consultabile integralmente in lingua italiana al sito www.eugs.org). In generale, l’esame deve essere ripetuto da 1 a 3 volte all’anno, con frequenza maggiore in caso di maggior rischio di progressione del danno e di minore ripetibilità dei risultati.